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Lo sport in generale e il calcio in particolare sono un settore piuttosto fuori dalla norma quando parliamo di social media. In particolare chi, come il giornalista o l’addetto stampa di una società sportiva, ci si approccia per lavoro, si trova di fronte fin da subito una realtà fatta di passioni viscerali tradotte in opinioni, commenti e status. Giocatori, tifosi, ma anche imparziali opinionisti e stimati professionisti di questo mondo sono presi da questo vortice. Studiare il fenomeno non è semplice.

Gli aspetti critici sono diversi e complessi. I Social Media sono e saranno sempre di più il mezzo di comunicazione preferenziale per arrivare alla massa dei tifosi. Il legame quasi amoroso tra tifoso e squadra del cuore rende difficile un’analisi netta e neutra della vita social nel mondo del calcio. Il tifoso tende ad identificarsi alla propria squadra, sviluppa un senso di appartenenza, prende sul personale le critiche, elabora teorie fantasiose per spiegare le proprie delusioni, e ne immagina altrettante per sperare in qualcosa. Gli esempi sono tanti.

D’altra parte a differenza della maggior parte degli altri settori, in questo il professionista ha di fronte a sé un pubblico già pronto a essere coinvolto, che non ha bisogno di chissà quale invenzione per emozionarsi ed esaltarsi, ma che, per contro, è molto più critico ed esigente. Parliamo di credibilità delle notizie (sui social le bufale sono all’ordine del giorno) e velocità. In sostanza ci vuole un costante flusso di informazioni interessanti e verificate. Ma come destreggiarsi in un mare così vasto e pieno d’insidie (vedi gli innumerevoli account fasulli di giocatori)?

Chi vuole usare i social media come fonte per il proprio lavoro sa che deve essere sempre in grado di rispondere alle sollecitazioni dei tifosi, di stare sulla notizia e superarla, di seguire le conversazioni e porsi come una guida autorevole all’interno della community dei fan.

A questo va aggiunto la capacità di valutare criticamente questo mondo. Come si diceva sopra, le bufale sono talmente diffuse da dar l’impressione che oltre a non aver spirito critico la rete, spesso abbia adirittura voglia di crederci. Per svolgere bene questo tipo di analisi è importante avere una visione d’insieme sempre aggiornata. A questo si deve aggiungere un comparto dati e analytics in grado di riassumere le tendenze e i dati spuri.

“La diretta” è diventato un modo d’essere del tifoso e dell’attore del mondo calcistico. Il semplice e tradizionale atto di guardare le partite è il momento per il fan di commentare secondo dopo secondo il gioco e scambiare le proprie impressioni con la community. Quasi il 60% dei tifosi interagisce coi social durante le partite. Oltre la metà usa Facebook e a seguire Twitter e Youtube.

Noisefeed è stata creata proprio per andare incontro alle esigenze di chi all’interno del calcio lavora coi social. In tempo reale l’utente ha a disposizione una panoramica globale del mondo social, diviso per argomenti, hashtag e ovviamente personaggi. Le notizie più importanti vengono selezionate al momento e i post dei protagonisti collegati per aver sempre sia la novità, sia la certezza dell’informazione. Un’intera sezione dedicate alle statistiche rende il tutto semplice e pratico da usare. Se lavori nel mondo del calcio è la piattaforma che fa per te.